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Inter, da un Milan all’altro, da un derby al quinto. Che trionfo!

di Ferruccio Gattuso
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L’Inter vince, fa festa, può festeggiare. Da un Milan (Skriniar) all’altro, a quello di Pioli. Da un derby al quinto vinto ancora da Inzaghi

Da un Milan all’altro. Il weekend perfetto era già cominciato con le sublimi notizie che venivano dalla Francia: la stampa francese basita di fronte alle prestazioni di Milan Skrjiniar si chiedeva se quel termosifone lento e in difficoltà sugli attaccanti del campionato d’Oltralpe fosse davvero il campione astutamente strappato all’Inter a parametro zero.

Poi, l’ultimo derby del 2023, il quinto.

La statistica si allea con i rossoneri per dire che no, cinque derby di fila l’Inter non li aveva mai vinti, e insomma si trattava pur sempre di una sfida al vertice della serie A, e il Milan dei nuovi acquisti era tutt’altra cosa rispetto a quello già sconfitto quattro volte (con un parziale di 7 gol a zero) dall’Inter.

E invece.

L’Inter asfalta il Milan e chiude il 2023 dei derby con 12 gol fatti e uno subito (da Leao, questo è facile da ricordare).

Inter-Milan, la storia del derby è solo nerazzurra…

Inter, da un Milan all’altro, da un derby al quinto. Che trionfo!

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La dimostrazione di forza dei nerazzurri (alla quale hanno partecipato due protagonisti come Marcus Thuram e Davide Frattesi, contesi col Milan durante l’ultimo mercato ma ben felici di accasarsi ad Appiano) rende ormai lunare la convinzione degli ultimi alieni viventi ancora convinti che, due anni fa, il Milan non abbia vinto lo scudetto per gentile concessione e regalo e pure suicidio dell’Inter.

Si consacra anche definitivamente l’archiviazione di Romelu Lukaku a squallido ricordo di un tradimento che ha del caso clinico, e infine dice che l’Inter ha due rivali principali sulla strada verso la seconda stella: sé stessa e la Juventus che, gentilmente graziata da squalifiche per l’anno prossimo, può giocarsi il campionato 2023/2024 preparando una partita alla settimana, essendo squalificata da qualsiasi coppa per la stagione in corso, a causa di ben nota indegnità sportiva.

Inter, tifosi lottiamo contro noi stessi…

Che dire ai tifosi nerazzurri? Che siamo partiti benissimo. Ma che non si devono dimenticare le 12 sconfitte della stagione scorsa, che si devono incrociare le dita per Lautaro Martinez (la sua maturazione sembra accertata, ma le sue pause di mesi senza goal sono ancora un ricordo fresco e doloroso). E che la nuova consapevolezza della squadra del post finale Champions è un dono, ma la stanchezza di 50 partite stagionali all’orizzonte andrà gestita da Simone Inzaghi con la signora panchina che si ritrova, dunque l’allenatore è pregato di non essere statico e ripetitivo nelle scelte e nei cambi.

L’entrata in campo a fine derby di Asslani è un ottimo segnale. Insomma, serve intelligenza da parte di tutti. E ora, occhi e cuori alla Champions.

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