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Crisi covid-19, lo Stato non fa sconti al calcio

di Gabriele Frassanito
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Crisi covid-19, lo Stato non fa sconti al calcio. Ecco chi ci perde di più: l’Inter perde dieci milioni…male anche Juventus e Milan

A dare un altro colpo ai bilanci delle società di serie A dissestati dal Covid ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 33 del 28 dicembre.

Il documento chiarisce il trattamento fiscale dei lavoratori rimpatriati ma di fatto esclude l’applicabilità anche di calciatori provenienti dall’estero e ingaggiati dopo 30 aprile 2019 fino a quando non verrà emanato una norma attuativa specifica con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM).

Il Decreto Crescita (n. 34 del 30 aprile 2019) aveva infatti garantito sgravi fiscali per cinque anni riducendo del 70% la base imponibile IRPEF. Dunque la possibilità di applicare il vantaggioso regime fiscale anche ai calciatori provenienti dall’estero aveva allettato molti club di Serie A che avevano potuto offrire ingaggi concorrenziali e strappare diversi giocatori ad altri club.

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Crisi Covid-19: lo Stato non aiuta il calcio. Ecco la circolare dell’Agenzia delle Entrate che esclude sgravi fiscali ai calciatori provenienti dall’estero

Per capire di che cifre stiamo parlando, va tenuto conto che tra il netto che va al dipendente-giocatore e il costo societario vi è un rapporto di 1 a 1,75 che scendeva a 1,55 circa con lo sgravio previsto dal Decreto Cresctia.
Ecco la spiegazione di Gianluca Marini, partner di BDO Tax, al CorSport: “Il regime dei lavoratori rimpatriati non si applicherà agli sportivi professionisti fino a che il DPCM chiamato a regolare le modalità di versamento del contributo dello 0,5% della base imponibile previsto per questa categoria di lavoratori verrà adottato. Questo orientamento è stato confermato anche dal Ministero delle Finanze con nota del 9 ottobre 2020”.

Ma in attesa del fatidico DPCM attuativo, quale potrebbe essere l’impatto economico?

Per la Juventus si parla di circa  5,5 milioni. Il calcolo è presto fatto. Ha infatti usufruito degli sgravi con gli ingaggi di De Ligt (7,5 milioni netti), Rabiot (7), Danilo (4), Ramsey (7). Per il Milan siamo attorno ai 5 milioni per Leao (1,4), Ibrahimovic (7), Duarte (1), Rebic (3,5), Kjaer (1,2), Saelemaekers (0,8). L’Inter dovrebbe essere la più colpita. Infatti grazie al Decreto Crescita ha potuto risparmiare su ingaggi pesanti come quelli di Lukaku (7,5), Eriksen (7,5) e Hakimi (5). Arriviamo a circa 10 milioni di euro di esborso extra per i nerazzurri.

La Roma potrebbe subire un impatto di 3 milioni per Mikhitarian (3,5), Pedro (3), Smalling (3,8), Mayoral (2,3), Pau Lopez (3).

La Sampdoria dovrebbe avere un impatto più contenuto visti gli stranieri attualmente sotto contratto arrivati dopo la data fatidica non percepiscono ingaggi monstre, a parte Adrien Silva e Maya Yoshida.

A questo punto il Premier Conte e il Ministro Spadafora dovrebbero quantomeno correre ai ripari. L’emanazione del DPCM attuativo servirebbe a dare un segnale anche internazionale importante. La certezza del diritto è fondamentale per attirare investitori.

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