L’Inter di Conte è sempre più simile a quella di Mancini

Il quinto pareggio in otto partite sta trasformando l’Inter di Conte in quella del primo Mancini: quella che non riusciva a guarire dalla pareggite
E con questo sono cinque. Quello contro l’Atalanta è stato il quinto pareggio dell’Inter su otto partite giocate a ottobre. La diagnosi è chiara: si tratta di pareggite. Come nel 2004/05 quando a fine anno i pareggi furono 18, mentre le sconfitte solo due.
Pareggite che colpisce i nerazzurri soprattutto quando sono in vantaggio, dato che dei cinque pareggi, tre sono arrivati con la partita in pieno controllo. Quello contro il Borussia, poi, rischiando anche di perdere la partita, concedendo ben due goal con errori individuali.
La sensazione è che all’Inter manchi sempre un centesimo per fare un euro. E’ un luogo comune, è vero, ma la squadra di Conte ci va sempre vicino. Poi, sul più bello, commette errori grossolani sia in attacco che in difesa che compromettono i risultati.
LEGGI ANCHE Inter, furia Marotta: “Comportamento delle Asl assurdo: si falsa il campionato”

Anche a Bergamo l’Inter è stata difensivamente perfetta per 80 minuti, salvo poi incappare in un errore di squadra che ha portato al pareggio di Miranchuk. I nerazzurri, poi, come troppo spesso è accaduto in questo inizio di stagione, non hanno avuto il killer instinct per chudere il match. Questa volta è toccato a Vidal sbagliare, in modo clamoroso, il goal che avrebbe chiuso la partita.
Il problema è sì nelle prestazioni, ma sembra soprattutto mentale. La squadra ha bisogno di sbloccarsi. Fortunatamente la classifica è corta e dopo la sosta ci saranno impegni abbordabili dove l’Inter deve guarire dalla pareggite. E cominciare, come detto da Conte, ad “ammazzare l’avversario” nei momenti clou. Solo così si cresce.
© Riproduzione riservata
Le foto pubblicate su www.clubinter08.it sono state reperite sul web e giudicate di pubblico dominio. Chiunque vanti diritti su di esse può contattarci per chiederne la rimozione.
Questo articolo ha 0 commenti