Mercato, Suning chiude i rubinetti: senza cessioni non arriva nessuno

L’Inter, dopo le operazioni low-cost di Vidal, Kolarov e Darmian, sogna Kanté: Suning, però, senza cessioni non investe sul mercato
Vendere prima di comprare. Il diktat della società per il calciomercato dell’Inter è chiaro: senza uscite non ci potranno essere entrate. Le operazioni Kolarov, Vidal e Darmian, tutte a costo prossimo allo zero, sono un segnale di questa tendenza. L’imperativo dell’autofinanziamento arriva direttamente dal governo cinese, che da tempo ha bloccato gli investimenti in aree non strategiche per l’interesse dell’economia nazionale.
Anche l’anno scorso, nonostante i diversi acquisti, l’Inter, ha speso 145 milioni, coperti da 115 milioni ricavati dalle cessioni. Considerando anche i bonus di campionato e coppe, è stato un mercato quasi a costo zero. Come quello di quest’anno. Il mancato acquisto di Tonali e i continui tentennamenti su Kumbulla hanno dietro questa esigenza.
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Il sogno di questa sessione di mercato, Kanté, rimane possibile solo in seguito alle cessioni. I nomi sul mercato sono sempre quelli di Vecino, Joao Mario, Dalbert, Nainggolan e Perisic, da cui l’Inter spera di guadagnare un bel gruzzoletto. Perché, oltre a Kanté, Conte vorrebbe un vice-Lukaku e un esterno di sinistra da poter schierare titolare.
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