Conte-Zhang: The show must go on

EDITORIALE
Dunque Antonio Conte rimane all’Inter. La riunione fra l’allenatore col suo legale da una parte e il presidente Zhang con tutto lo stato maggiore della società dall’altra, ha sancito la permanenza del tecnico sulla panchina nerazzurra. Ma che cosa ha portato alla riunione? I fatti dicono che l’Inter, del lavoro di Conte, è pienamente soddisfatta. La squadra è arrivata seconda in campionato a un solo punto dalla Juventus, è arrivata in finale di EL, e con un po’ di fortuna poteva vincerla. E, cosa assai importante, Conte ha in pugno l’intero spogliatoio. Dunque chi ha sollevato tutto questo polverone è stato unicamente Conte. Cosa davvero abbia portato il tecnico a fare quelle sparate dopo Bergamo e soprattutto dopo la finale di Colonia, in realtà non si capisce. Non certo il fatto di volersene davvero andare perché sapeva benissimo anche lui che l’Inter non lo avrebbe mai esonerato, per 24 milioni di ottime ragioni! Né tanto meno avrebbe acconsentito ad una risoluzione consensuale dietro eventuale buonuscita. Dunque l’unica possibilità sarebbe stata quella di dimettersi rinunciando a 24 milioni di euro netti. Semplicemente impensabile. E dunque? Siccome Conte è molto pragmatico oltre che assai furbo e intelligente, tutto questo polverone è stato inscenato per avere più voce in capitolo in seno alla società. Poter avere un rapporto diretto con l’ad Marotta e il ds Ausilio circa le strategie di calciomercato e più in generale l’intero progetto tecnico. È certo però che l’immagine di Conte stesso, oltre che quella dell’intero staff dirigenziale nerazzurro, ne escano inevitabilmente danneggiate. Forse tutto questo poteva essere evitato. L’auspicio è che la proprietà abbia chiarito al mister che certe uscite non saranno più tollerate.
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