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Conte-Inter: addio da perdente, a differenza di Mourinho

di Matteo Palmisano
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Le parole dopo la sconfitta in finale sanno di separazione tra Conte e l’Inter: il tecnico lascerebbe da perdente, al contrario di Mourinho

La brutta notte di Colonia potrebbe coincidere con l’addio di Conte all’Inter. Verso la fine del campionato le voci su Allegri si erano fatte sempre più insistenti ma la bolla dell’Europa League era riuscita a far sospendere tutto. Ora, a coppa conclusa – male – l’addio di Conte è più che un’ipotesi. Il tecnico salentino, a fine partita, ha parlato al passato: “E’ stata una bella esperienza. Cercheremo di pianificare il futuro dell’Inter con o senza di me”.

Parole dure, parole pesanti che fanno presagire a una separazione. Da perdente. Sì perché Conte, se lascerà davvero, lo farà senza aver portato a Milano nemmeno un trofeo. Certo, la crescita e la valorizzazione della rosa sono sotto gli occhi di tutti, ma i nerazzurri hanno concluso ancora una volta senza coppe.

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Una differenza abissale tra Conte e José Mourinho. Come se ci fosse bisogno di ricordare che i due hanno delle somiglianza, ma, soprattutto, delle differenze. Il portoghese, dopo due anni passati a fare parafulmine di tutte le saette lanciate verso la società, lasciò da vincitore. E che vittoria. Il triplete, come nessuno aveva – e ha – mai fatto in Italia. Conte, che quest’anno spesso si è scagliato contro la scarsa protezione della società, potrebbe lasciare, appunto, da perdente. 

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