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Marotta ci vuole provare: Eriksen subito. Con il Tottenham…

di riccardo fusato

L’Inter fa sul serio per Christian Eriksen. E non solo per la prossima stagione. Anzi, in viale della Liberazione prevale l’idea che sia più semplice agganciare il danese adesso piuttosto che a contratto con il Tottenham scaduto. Senza costi di cartellino, infatti, la concorrenza sarebbe ancora più agguerrita e “prestigiosa”, tra l’ingaggio del centrocampista e le commissioni per il suo agente, Martin Schoots. Peraltro, nonostante le ultime indiscrezioni siano rimbalzate proprio in queste ore dall’Inghilterra, le prime mosse concrete del club nerazzurro risalgono ad un paio di mesi fa.

Risale a metà novembre, infatti, un blitz di Piero Ausilio a Londra. A Wembley si giocava Inghilterra-Montenegro (7-0 il risultato finale), ma il viaggio del ds interista, allora, fu associato all’interesse per Giroud. In realtà, proprio in quell’occasione, andò in scena un vertice con il Tottenham, con l’Inter che manifestò ufficialmente la propria disponibilità ad acquistare Eriksen già durante la finestra invernale, permettendo così agli Spurs di incassare qualcosa, invece di veder partire il giocatore a giugno, rimanendo a mani vuote. All’epoca, la squadra nerazzurra era ancora in corsa per la seconda fase di Champions e il danese doveva essere il perfetto “regalo” per la qualificazione.

Alla fine, in Europa non è andata bene, ma in viale della Liberazione hanno comunque deciso di non mollare la presa sul centrocampista che il prossimo 14 febbraio compirà 28 anni. Sul tavolo, insomma, sono rimasti i circa 25 milioni già stanziati per cartellino e commissioni, che trasformati in ammortamento annuale diventerebbero 5,5, la metà per i 6 mesi che restano di qui al 30 giugno: insomma, un costo sostenibile. Anche se poi il vero investimento dovrebbe essere fatto per gli emolumenti da garantire al giocatore, che non potranno essere inferiori a quelli che già percepisce Lukaku, quindi tra i 9 e 10 milioni di euro netti a stagione. Anche nel suo caso, però, come per il belga, ci sarebbe il decreto crescita ad attenuarne l’impatto a bilancio.

Dall’incontro di novembre, l’Inter ha continuato a mantenere i contatti sia con Schoots – anche grazie al coinvolgimento di un esperto manager italiano – sia con Daniel Levy, presidente del Tottenham. Nel frattempo, gli Spurs hanno anche salutato Mauricio Pochettino, chiamando in panchina proprio Josè Mourinho, che, volendo, potrebbe aver dato una mano al club nerazzurro. Con lo “Special One” alla guida, infatti, il danese è stato titolare solo 3 volte su 11 e il portoghese avrebbe anche detto alla sua nuova dirigenza di poter fare a meno di lui per il futuro. Risultato: le trattative per il rinnovo di contratto, già arenatesi davanti alle resistenze del centrocampista, non sono più riprese. Anzi, il Tottenham ora spinge proprio per trovare una sistemazione ad Eriksen già in questo mese di gennaio.

Quindi, porte aperte all’Inter e alla sua proposta, evidentemente ancora da definire nei dettagli. Restano da capire, invece, quali siano le effettive intenzioni di Eriksen. Nel senso che ancora non ha chiarito se abbia voglia di fare le valigie subito o se preferisca attendere la fine della stagione. Sulle sue tracce, infatti, ci sarebbero anche Real Madrid e Paris Saint Germain, che, a differenza del club nerazzurro, non si sarebbero ancora mossi concretamente, ma che, potenzialmente, oltre alla “piazza” potrebbe mettere sul tavolo un contratto ancora più ricco. E’ Schoots ora a gestire la partita. Grazie a lui, l’Inter potrebbe mettere a segno un vero colpaccio. Ma lui potrebbe anche sfruttare il club nerazzurro per far uscire definitivamente allo scoperto altri club.

(Corriere dello Sport)

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