Inter è tempo di bilanci: le pagelle del 2019. Un nome su tutti!

L’Inter chiude il 2019 in testa alla classifica di serie A, ma è ancora viva l’amarezza per l’eliminazione dalla Champions League.
Dopo le prime 17 giornate di campionato, e vicini al giro di boa, proviamo a dare i voti ai protagonisti della stagione nerazzurra.
Antonio Conte: 9
Verrebbe da dargli 10 ma la mancata qualificazione in Champions pesa come un macigno, anche se non mancano le attenuanti. In campionato sorprende solo chi non lo conosce. Ha il merito di aver creato un gruppo unito dentro e fuori dal campo, tirando fuori il meglio da tutti i suoi uomini.
Handanovic: 8
Pilastro dei nerazzurri da ormai 8 stagioni, il capitano si conferma anno dopo anno tra i migliori portieri in circolazione. La sua porta è la meno battuta con 14 reti subite in 17 giornate, ed è anche primo in classifica per clean sheet: 7 gare su 17 senza subire reti. Sbaglia poco, ed è sempre decisivo.
Skriniar: 7,5
Penalizzato dal cambio di modulo a lui meno congeniale, dimostra di essere sempre e comunque imprescindibile tanto da non fargli saltare nemmeno un minuto dall’inizio della stagione.
De Vrij: 8,5
Padrone indiscusso della difesa, e non solo. Quando può, prova a proporsi anche in avanti. I tre assist e un gol nelle sue 15 presenze non sono un caso.
Godin: 6
Ci si aspettava forse un pizzico di più dallo sceriffo ex Atletico. Non sempre impeccabile dietro, la cosa migliore dell’anno è senza dubbio l’assist per Stefano Sensi in Inter-Udinese del 14 settembre.
Bastoni: 7
Una bella sorpresa. A soli 20 anni gioca da veterano contro chiunque. Preferito spesso e volentieri ad uno dei mostri sacri della difesa come Godin, non delude mai. Un unico errore degno di nota in occasione del gol di Higuain che vale per la Juve la vittoria a San Siro.
D’Ambrosio: 7,5
Il giocatore che tutti vorrebbero. Grande sacrificio e massima disponibilità per la squadra. Il modulo di Conte gli consente di giocare sia tra i tre dietro che da esterno (sinistro o destro cambia poco). Quando c’è pochi ne parlano, quando manca ne parlano tutti.
Ranocchia: 6
Parte titolare nelle prime due partite stagionali (Lecce e Cagliari) al posto di De Vrij infortunato. Poi ha poco spazio.
Di Marco: SV
Non sfigura nelle due presenze stagionali Torino-Inter e Inter-Genoa
Candreva: 8
Il più “contiano” di tutti. Rigenerato, trasformato, rinato. Si prende la fascia destra e la molla solo in caso di forza maggiore. 2 gol e 4 assist in campionato e la rete col Borussia Dortmund il suo bottino fino a qui.
Brozovic: 7,5
Tra gli insostituibili. Squalifica a parte, sempre presente. Tra i leader indiscussi, gioca un grande avvio di campionato ma pesa tantissimo il secondo tempo di Dortmund quando i suoi errori innescano la rimonta tedesca compromettendo la qualificazione in Champions.
Sensi: 8
Protagonista assoluto delle prime giornate a suon di gol (3) e assist (2) fino a quel maledetto Inter Juve che lo toglie dai giochi per un brutto infortunio.
Barella: 8
Parte in sordina con Vecino che gli viene preferito nelle prime giornate. Con lo Slavia la svolta. Suo il gol che salva i suoi dalla clamorosa sconfitta, si conferma qualche giorno dopo firmando l’assist per il 2-0 di Lukaku nel derby. Da allora sempre più insostituibile fino allo stop forzato di Torino che lo costringe ai box per oltre un mese.
Vecino: 6,5
Parte titolare a inizio stagione per poi alternarsi, anche a causa degli infortuni che lo attanagliano, con Barella, Sensi o Gagliardini. Firma il provvisorio 0-2 di Dortmund che illude i suoi.
Gagliardini: 7
Tra i rinati dopo la cura Conte, quando chiamato in causa risponde sempre presente. 2 gol e 1 assist in 9 presenze in campionato. Anche per lui avvio di stagione compromesso da diversi infortuni.
Borja Valero: 6,5
L’uomo della provvidenza. Utilizzato col contagocce per gran parte della stagione, quando infortuni e squalifiche hanno decimato la linea mediana nerazzurra, ha preso per mano il centrocampo non facendo rimpiangere i compagni e giocando all’occorrenza sia da mezz’ala che da regista.
Asamoha: 6
Gioca appena 8 partite a causa di problemi fisici che lo tormentano da mesi. Non incide.
Biraghi: 6
Chiamato a fare gli straordinari per le eterne emergenze di questo avvio di stagione, alterna buone prestazioni a partite in cui appare troppo timido e remissivo.
Lazaro: 5,5
Sconta in avvio l’impatto con la serie A, ma cresce partita dopo partita.
Agoume: SV
Una manciata di minuti in Fiorentina-Inter. Troppo poco per dare un voto al diciassettenne di belle speranze
Lautaro Martinez; 8,5
Il tesoro in casa Inter porta il nome di Lautaro Martinez. Inizio stagione da incorniciare per il giovane attaccante argentino e non solo per i gol (8 in 16 partite di campionato e ben 5 in Champions). Profilo basso e rendimento altissimo. Costato 25 milioni, quanto vale adesso?
Lukaku: 7,5
A chi rimpiange Icardi lui risponde con i gol. 12 in 17 partite di campionato e secondo in classifica marcatori. Stecca poche partite, ma ha sul groppone il peso dei gol mancati in partite decisive. Inter Barcellona su tutte.
Sanchez: SV
Si è visto troppo poco per dare un giudizio. Se il vero Sanchez è quello visto contro il Barcellona, i tifosi nerazzurri possono ben sperare per il girone di ritorno.
Politano: 5,5
Poche partite per lui (10 in campionato) e quasi tutte da subentrato dove non riesce quasi mai a incidere (0 gol e 0 assist).
Esposito: 7
Conte lo butta nella mischia in 4 partite (1 da titolare) in campionato e 3 in Champions e il diciassettenne risponde sempre senza paura andando a incorniciare il suo anno d’oro con la prima rete in serie A in Inter Genoa.
(Francesca Mulas)
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