Lukaku: “Che bello il mio gol a Brescia. Conte? Mai visto uno così. Questa sera a Torino…”

Romelu Lukaku, per la prima volta da quando è in Italia, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Ecco le sue parole:
Il gol è il suo specifico. Quale il più bello finora?
«Qui in Italia, quello al Brescia. Mi è piaciuto anche il 2-0 di testa contro il Milan, ma la rete con il Brescia mi ha ricordato altre simili che ho realizzato in Inghilterra e quella con il Belgio nell’ultimo match che abbiamo vinto in Russia».
Può vincere la classifica dei marcatori?
(Ride) «Immobile sta facendo molto, è un grande attaccante e sta dando molto alla Lazio. Per me le cose stanno andando bene, ma le ambizioni personali devono rimanere… personali. Non sono il tipo di giocatore che dice voglio questo o quel titolo individuale. Io penso prima alla squadra».
Le pesa essere il giocatore più pagato della storia dell’Inter?
«Se mi creasse dei problemi lo vedreste dalle mie prestazioni. Ho giocato per diversi anni in Inghilterra dove ho segnato tanti gol, il Manchester mi ha pagato parecchi soldi e lì ho realizzato 42 reti dopo le 86 all’Everton, ma ho numeri importanti anche con la mia Nazionale e al Mondiale. Il mio lavoro è questo: far bene in campo. Appena sono arrivato qua ho iniziato a osservare con attenzione i miei compagni, ho parlato parecchio con il tecnico di ciò che dovevo fare e ho lavorato molto con il preparatore atletico».
Si aspettava di diventare così in fretta un beniamino dei tifosi?
«Non così rapidamente. Per me è importante guadagnarmi il rispetto non solo della gente, ma anche dei miei compagni. Quando sono arrivato, anche se non capivo qualcosa, ho chiesto loro di parlarmi in italiano e dopo una-due settimane parlavo bene la vostra lingua. Mi ha aiutato ascoltare le telecronache delle partite di mio fratello, ma mi hanno aiutato soprattutto le motivazioni».
Se è qui lo deve all’opera di convincimento di Conte.
«Mi ha chiamato solo alla fine della trattativa, quando stavo per prendere l’aereo per Milano. Mi ha detto: “Preparati a lavorare” e io gli ho risposto: “Nessun problema”. Sapevo che lui mi voleva perché ci eravamo parlati un po’ quando ci siamo incrociati a Singapore per Manchester-Inter. Non abbiamo scambiato molte parole perché in campo tutti ci guardavano e non volevamo alimentare le voci».
Cosa ammira di Conte?
«E’ uno che vuole vincere sempre, trasmette grandi motivazioni e prepara le partite alla perfezione. Mai vista una cosa così in tutta la mia carriera: quando vado in campo con lui, sono pronto per qualsiasi situazione. Non ne esiste una che può coglierci di sorpresa. Conte è un leader e noi giocatori lo seguiamo pensando solo alla squadra».
L’Inter può vincere lo scudetto oppure la Juventus è irraggiungibile?
«Dobbiamo pensare a una partita alla volta, una alla volta. In Italia in questi anni tanti hanno detto di voler vincere il campionato, ma non è mai successo (sottintende perché ha sempre vinto la Juventus, ndr). Ecco perché dico: pensiamo solo al Torino».
Che partita si aspetta stasera?
«Loro sono davvero una buona squadra e non sarà facile. Dovremo affrontarli nel modo giusto perché hanno due attaccanti del valore di Zaza e Belotti e sarà necessario dare tutto».
Poi ripartirà la Champions dove non siete messi bene.
«Bisogna vincere entrambe le prossime due gare. E’ l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare».
In Europa con l’Inter lei è ancora a secco. E’ arrivato il momento di segnare i gol decisivi per la qualificazione?
«Sì. Io ci spero, ma adesso devo trasformare le mie parole in fatti. Prima di tutto è fondamentale vincere e passare il turno. Sarebbe importante per il club e per noi giocatori raggiungere gli ottavi».
(CdS)
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